"Nelle opere che esposte in mostra emerge il legame viscerale, fatto di emozioni, ma anche di meditazioni, dell'artista con l'elemento acquatico. Un rapporto privilegiato che genera ispirazioni profonde come gli oceani, le quali sono poi trasportate sulla tela attraverso una tecnica cosciente e sicura, che domina la materia pittorica dandole corposità e trasmette sensazioni sfaccettate attraverso l'impiego di una varietà di materiali. Dai suoi dipinti, spesso realizzati con modalità informali, traspare un desiderio che, confrontandosi con l'immensità del mare, aspira alla libertà e all'infinito, ma trova la sua meta finale nel proprio stesso intimo. Per l'artista l'opera rappresenta lo specchio di un'immagine interiore fatta di sentimenti, è materia dentro cui si cela altra materia.
Scrive di lei il critico Gennaro Galdi: “il blu ritorna sulle tele di Santinelli, prepotente, a ricordare il carattere mediterraneo della sua pitto-poesia, un blu cobalto delle profondità marine, ricche di miti e leggende, e un blu cobalto del mare della Sardegna, ricco di fascino che nasconde pericolose insidie e misteriose bellezze”. L'architetto Paolo Torresan invece esalta la sua “intensa ricerca coloristica e formale” e il “desiderio intenso di trasmettere, di raccontare”.
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